DIARIO SPONTANEO: IL PRUGNOLO
Aaaahhh!!! L’inverno.
Quando al mattino ti svegli, il cielo è completamente sereno, l’aria pungente ed è tutto gelato.
Ecco, questo è il momento magico del prugnolo.
Ai margini di boschi e campi incolti, in mezzo a roveti e in luoghi sassosi, ecco i rami spinosi di questo arbusto spontaneo che spesso forma siepi fitte e inaccessibili, che a primavera però sono un tripudio di fiori bianchi che li rende particolarmente affascinanti.
Solo una volta cadute le foglie, in autunno, ne compaiono i frutti che però maturano con le prime gelate invernali. È allora che la caratteristica asprezza si attenua ed è un po’ più accettabile e gradevole al palato. Rimane il fatto che “allappa” comunque, tanto è tannico.
Ma quei frutti, quelle piccole drupe sferiche dal colore bluastro e intenso, con un nocciolo grosso e sproporzionato rispetto alla poca polpa, si prestano a tanti usi. Noi, una volta eliminato il nocciolo, abbiamo utilizzato questa polpa acidula e astringente, ricchissima di sostanze salutari e tonificanti, di tannini e zuccheri, per farne una confettura.
In pochi vasi, perché il prugnolo oltre a non essere mai particolarmente vigoroso è anche limitatamente produttivo, e soprattutto la produzione non è la stessa ogni anno.
La trovate alla categoria CONFETTURE, con alcuni consigli d’uso.
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