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DIARIO SPONTANEO: IL BIANCOSPINO

In: DIARIO SPONTANEO Data: Commenti: 0 Like: 2503

In mezzo a boscaglie e cespuglieti lungo i sentieri spiccano i frutti del biancospino, dal colore rosso scuro, raccolti in piccoli grappoli, che sembrano tante piccole melette.

Non abbiamo fatto i tempo a finire di rovinarci le mani con le spine del prugnolo che è arrivata l’ora di farci bucare tutti dal biancospino.

Che bell’inverno questo. Dove ti giri c’è qualcosa da assaggiare, da raccogliere, e mai come quest’anno il biancospino ha dato il meglio di sé.

Sarà perché fino ad oggi questo arbusto forte e longevo ci ha sempre stupiti in primavera, quando i suoi fiori bianchi e abbondanti si riempiono di api e farfalle. 

Sarà perché di libri letti su tutto ciò che è spontaneo abbiamo riempito casa e si è sempre immersi in quella ricerca continua per conoscere e riconoscere. 

Sarà perché la nostra fame di sperimentare e trovare sempre qualcosa di nuovo guardando a ciò che abbiamo intorno non ha mai fine, sta di fatto che di quelle bacche rosse abbondano tutti i campi qui intorno, coltivati o meno che siano, i sentieri di campagna e le rive dei piccoli fossi, persino lungo la ferrovia.

Raccogliere il biancospino, tanto, è stato un po’ come fare l’albero di natale: perché se gli addobbi li apri tutti insieme è poi vero che ogni decorazione ha un posto, niente è posizionato a caso soprattutto se vi si riflette la bellezza delle feste che stanno arrivando. Ecco, con gli occhi e il cuore gonfi per tanta abbondanza, anche quelle bacche sono finite tutte insieme nei cesti per poi essere accuratamente posizionate nei vasi in ricette che di casuale non hanno niente.

Da qui, da questa meravigliosa raccolta e dalla speranza di un anno migliore dato quello passato, è nata ALBASPINA (così i Romani chiamavano il biancospino) e la trovate nella categoria COMPOSTE DI FRUTTA.

la nostra prima volta con il biancospino, il nostro conto alla rovescia, quello con cui spalancare velocemente le porte del nuovo anno portando con noi il rosso profondo e dall’energia dirompente di un incandescente tramonto invernale.

Ma non ci siamo fermati qui. 

Da quelle melette così belle è nato qualcos’altro nel frattempo, qualcosa di nuovo e inaspettato. Ma dovrete aspettare ancora qualche giorno per questo.

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