DIARIO DI BOSCO: IL CORBEZZOLO
“O tu che, quando a un alito del cielo i pruni e i bronchi aprono il boccio tutti,
tu no, già porti, dalla neve e il gelo salvi, i tuoi frutti;
e ti da gioia e ti da forza al volo verso la vita ciò che altrui le toglie,
ché metti i fiori quando ogni altro al suolo getta le foglie;
i bianchi fiori metti quando rosse hai già le bacche, e ricominci eterno,
quasi per gli altri ma per te non fosse l’ozio dell’inverno;
o verde albero italico, il tuo maggio è nella bruma:
s’anche tutto muora, tu il giovanil gonfalone selvaggio spieghi alla bora“ …
da AL CORBEZZOLO, di Giovanni Pascoli
Ebbene si, anche Giovanni Pascoli ne parla in un’ode. E lo fa per celebrare l’Italia e il Tricolore.
Considerato un frutto dimenticato, per noi ha invece sempre avuto un posto in primo piano. In alcuni boschi nei dintorni ce ne sono tanti, spesso difficili da raggiungere ed è anche per questo che la quantità non è mai abbastanza. Ma non ci siamo mai dati per vinti perché di quest’albero siamo letteralmente innamorati.
Perché quando tutti gli alberi da frutto vanno a riposo, lui no. Lui ci regala splendidi colori.
Perché anche se siamo ormai vicini all’inverno il corbezzolo ti riporta a maggio: tira fuori contemporaneamente i suoi fiorellini bianchi, tanto amati dalle api, e i suoi frutti che virano dal verde al rosso acceso a piena maturazione.
La consistenza particolare dei suoi frutti, più dura all’esterno con delle escrescenze che la rendono rugosa e più morbida e granulosa all’interno, ci hanno portato a decidere per passarli sempre al fine di eliminarne la sensazione fastidiosa che potrebbero lasciare in bocca.
Di fatto ad oggi quei frutti sono di diritto parte della nostra produzione.
Il corbezzolo è il protagonista della nostra ARANCIONE D’AUTUNNO che trovate nella categoria COMPOSTE DI FRUTTA, ma lo trovate anche tra le categorie CONFETTURE EXTRA e SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI in abbinamento alle arance.
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